Nel
mare magnum del sistema dell'arte internazionale vivono infinite
"anime" che esprimono, con valore e incisività,
il credo e il fuoco della creatività con singolarità
straordinaria, senza che ciascuno di noi abbia piena coscienza
e conoscenza del tutto.
Arben Kucana rappresenta per me un'autentica vivifica "scoperta".
"scoperta" indotta dal mio grande amico Ziso Kamberaj
il quale, prima di essere un grande artista, è uno
straordinario uomo il quale non fa mai mancare i segni dell'autentica
amicizia ai colleghi che rispetta e ai quali riconosce talento
e sapienza.
La pittura di Arben Kucana ha un percorso silenzioso e, al
tempo stesso, carico di tensione emotiva. Un itinerario emerso
da cavità carsiche e fatto di riflessioni profonde
e di vibrazioni luminose. Questo percorso è impresso
nella materia della sua pittura, una materia trasparente,
sottile e consistente, malleabile, intrisa nella volontà
di non tradire mai i suoi bisogni di artista. Una materia
densa e rarefatta, che attraversa emozioni differenti, che
mette in relazione velature ed oscure profondità. È
una storia singolare, che nasce e si muove tra alterne vicende,
delicati passaggi, zone d'ombra e momenti di luce ( i toni
freddi sono sempre accompagnati da un rigore formale che nobilita
l'immobile attesa della luce).
La luce, nel suo racconto creativo, ha un ruolo principale:
nasce dalla materia, senza mai rimanerne impigliata, accompagna
le forme geometriche e la assume, con enorme risalto cromatico.
Con il mutare della luce e della sua incidenza la materia
stessa assume un'autonoma libertà espressiva.
Questo movimento di differenti stati di stesure pittoriche,
di diverse intensità cromatiche, di varianti fasi luminose,
questo mutare di atmosfere razional-emotive, questa metamorfosi
continua e dinamica della materia è la storia che la
sua pittura racconta.
La materia pittorica è attiva, assorbe l'insieme delle
sensazioni, ma anche delle passioni che la investono. E' una
materia con una forte vitalità, sempre disponibile
ad accogliere voci e memorie. E' in simbiosi con la vita,
con la memoria dell'esistenza.
Nella materia della pittura ci sono tutte le "voci"
del mondo e tuttavia si tratta di materia altra, separata.
L'opera di Arben Kucana si attesta nella tendenza astratta
del '900, quella che assegna alla materia della pittura un
valore autonomo, senza costringerla a imitare altri materiali.
La sua pittura è basata sul gesto-analisi, un gesto
veloce e geometrico, calcolato, studiato, che nasce da un
impulso profondo, ma che accompagna sempre l'idea di un progetto
che possa vivere autonomamente.
È una scelta che investe la memoria della pittura e
nasce al contatto con la materia.
Febbraio
2011 ------------------------------------------------------------------Pino
Bonanno
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